Vilma Goddard (nata Costa) nacque nel 1922 da una famiglia benestante in una villa sul crinale di una collina, nei dintorni della città termale di Salsomaggiore, nel nord Italia, non molto distante da Parma.
Il padre di Vilma, Armando, fu piuttosto lungimirante nel comprendere le difficoltà che l’ascesa di Mussolini al potere avrebbe portato in futuro. Di conseguenza, decise di acquistare una piccola fattoria chiamata Casa Aldrisi, nascosta quattro km più a sud della villa. Il podere fu condiviso con Mario ed Alice Ghizzone. Quando i generi alimentari scarseggiavano, esso si rivelò un’ottima decisione strategica e, casualmente, divenne il nascondiglio perfetto per un prigioniero fuggitivo.
La loro villa distava soltanto 14km dal campo di prigionia PG49 di Fontanellato. Una volta decretato l’armistizio italiano, il prigioniero tenente John Goddard del reggimento The Buffs, insignito della croce militare, fu liberato e decise di dirigersi a sud.
Poiché, probabilmente, la villa spiccava molto alla vista, John decise di entrarvi sabato 12 settembre 1943, di primo mattino; così facendo, provocò un enorme cambiamento nella vita di Vilma. Spesso, gli italiani più benestanti tendevano ad essere fascisti (come il loro vicino, un capo fascista locale), ma egli fu fortunato a scegliere la casa dei suoi futuri suoceri piuttosto che quella dei vicini. Questi, assai ben disposti all’uso delle armi, gli avrebbero sparato o, almeno, lo avrebbero “impacchettato” e rispedito fra le braccia dei tedeschi.
Nei successivi 20 mesi, Vilma (la sua famiglia e, col medesimo proposito, molti altri) dimostrò grande forza d’animo, bontà e coraggio nel dare rifugio a John. L’inverno e la primavera del 1943-44 trascorsero principalmente in Casa Aldrisi, ad eccezione dei viaggi da e per Salsomaggiore.
La ricerca di un clima migliore, il surriscaldarsi della situazione nell’area di Salsomaggiore (un paese che accoglieva il quartier generale tedesco) e l’urgenza di ritornare tra le file degli alleati spinse John e Vilma a spostarsi a sud-ovest. Arrivarono a Bardi, una roccaforte partigiana, nell’autunno del 1944. Sebbene fosse distante soltanto 50km da Salsomaggiore, il terreno era estremamente irregolare ed impervio (e questa fu la giustificazione per un viaggio così breve!). In quel luogo, Vilma fu molto utile ai partigiani per il trasporto di medicinali e messaggi; in effetti, una bella ragazza di 22 anni poteva raggiungere la campagna (occupata dai tedeschi) piuttosto facilmente.
Nel frattempo, John strinse amicizia con Fernando “John” Berni. Quest’ultimo aveva trascorso gran parte della sua vita in Inghilterra e parlava un inglese perfetto. Per caso, era finito in Italia allo scoppio della guerra e non aveva più potuto spostarsi. Era popolare a livello locale, quanto basta per essere eletto sindaco di Bardi. In seguito divenne celebre quando, con i suoi fratelli, decise di fondare le osterie Berni Inn nel Regno Unito.
Comunque, in quel momento John e Vilma erano innamorati (ogni storia nata nelle circostanze da loro vissute era destinata, probabilmente, ad essere molto profonda). Straordinariamente, si sposarono con rito civile alla presenza di John Berni il 3 gennaio 1945 e, durante il primo mese, si spostarono a sud. Il 10 maggio giunsero presso le truppe alleate e arrivarono a Liverpool il 10 giugno. Fu un grande shock culturale per Vilma.
John fece ritorno presso l’azienda meccanica di famiglia. Vilma portò con sé i loro figli fino a Dunsfold, vicino Godalming, nella contea di Surrey. Purtroppo, il loro felice matrimonio finì nel 1968, a causa della morte di John in giovane età, a 49 anni. Vilma si trasferì nel Gloucestershire e lì visse per altri 40 anni con sua figlia Janet.
Vilma morì a novant’anni, il 26 marzo 2012. Il suo libro, A Partisan View (“La prospettiva di un partigiano”) è disponibile su www.lulu.com al costo di £20 e in formato eBook a £3. La famiglia Goddard sta generosamente finanziando l’associazione Monte San Martino Trust.
Tradotto da Giulia Andreoli