Warrington, Samuel

Summary of Samuel Warrington

Una lettera di una Borsista del Monte San Martino Trust del 2009. Nella lettera Sara descrive la storia di suo nonno, Primo Mucci, che insieme alla sua famiglia ha salvato la vita di Samuel Warrington, un soldato che riuscì a scappare da un campo di prigionia nelle Marche. Sara allega un articolo del Resto del Carlino scritto per commemorare il ritorno di Samuel Warrington nelle Marche. Nell’articolo la testimonianza e il ricordo di Samuel Warrington.


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“Mi Salvarono, rischiando la loro vita”
Dopo 64 anni, l’ex soldato Samuel Warrington riabbraccia la famiglia Mucci

Servigliano, 10 ottobre 2007 – “Vi racconto io come si viveva nei campi di prigionia”. Il soldato Samuel Warrington è uno dei pochi testimoni diretti in vita. Inglese di Leicester, aveva 21 anni quando – approfittando dell’armistizio del settembre 1943 – scappò dal campo di prigionia di Servigliano. Temendo la rappresaglia nazifascista, vagò per una quindicina di chilometri fino a Montappone. Qui fu notato da Natale Mucci e da suo figlio Marino, che gli salvarono la vita.

 “Sarei dovuto restare due settimane, rimasi lì nascosto nove mesi – racconta l’ex soldato oggi 85enne -. Mi hanno trattato come un figlio, non lo dimenticherò mai. Salvarono la vita a uno sconosciuto e misero a repentaglio la loro. Se i nazifascisti mi scoprivano, fucilavamo me e loro”. Il soldato Samuel è tornato a Montappone per riabbracciare i salvatori. Sono passati 64 anni! Un evento speciale, raccontato anche dalle telecamere della BBC.

A spingere Warrington a tornare in Italia è stata anche la presentazione del libro storico ‘Prigionieri alleati: cattura, detenzione e fuga nelle Marche 1941-1944’ (Fondazione Ranieri editore), scritto da Giuseppe Millozzi. Alla cerimonia, lo stesso Warrington ha portato la sua testimonianza.

“Quelli erano anni duri, per tutti – dice -. Le famiglie si sfamavano con il brodo e un pezzo di pane; andava di lusso un po’ di carne. Eppure i Mucci non mi fecero mancar niente. Consideravo Natale come un padre, sua moglie era mia madre. Grazie dal profondo del cuore”.

Alla presentazione del libro, ad accompagnare Warrington c’erano Primo Mucci (nipote di Natale) e la figlia Marinella. Primo ricorda tutto dei fatti, nel 1943 aveva 15 anni.

“Samuel non parlava l’italiano, ci capivamo a gesti. Un giorno ricevemmo una soffiata: i nazifascisti si stavano avvicinando a Montappone, così dicemmo al soldato di scappare a Sarnano. Scampato il pericolo, Samuel tornò con noi. Era uno di casa. Lasciò le Marche nel 1944”. Warrington si è complimentato con Millozzi per l’ottimo lavoro editoriale: “Quando a parlare sono i documenti, non possono esserci errori o interpretazioni sbagliate. Consiglio alle scuole marchigiane di inserire questo volume tra i testi scolastici. Fummo protagonisti di una vicenda tragica. Quanti poveri amici lasciammo sotto terra… “

[Nella foto]: Primo Mucci, Samuel Warrington e due degli inviati della BBC.

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Millozzi Antonio – Ricordi di guerra

29/12/2008

Spett.le
M.S.M TRUST
Comitato italiano
62020 MONTE SAN MARTINO

Alla cortese att.ne del presidente Millozzi Antonio

Sono molto orgogliosa di poter presentare questa domanda e soprattutto di risiedere in un Paese dove tanti prigionieri di guerra furono aiutati dalla popolazione italiana.

Ho avuto la fortuna nell’ottobre del 2007 di conoscere personalmente Samuel Warrington uno dei pochi testimoni ancora in vita il quale, insieme a tre inviati della BBC è voluto tornare a riabbracciare la famiglia di mio nono Primo Mucci che gli aveva salvato la vita.

E’ stata per me un’esperienza di vita molto emozionante che ha rafforzato in me il sentimento della solidarietà.

A documentazione vi allego l’articolo del resto del Carlino che hanno fatto per questa preziosa occasione e soprattutto vi prego di visionare il DVD allegato dove prendere visione del servizio girato e trasmesso della BBC, nei luoghi dove il prigioniero Samuel visse per quasi 1 anno.
Voglio ringraziare tutti per questa opportunità.

Sara

Borsista 2009, Londra

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